Sicurezza in corsa: pene più severe
I mesi invernali non è solo il periodo utile per le squadre e gli atleti per impostare il lavoro per l’anno sucessivo, ma serve anche per le federazioni per fare il purto della situazione e se necessario cambiare e aggiornare i regolamenti per il bene del nostro sport.
Sotto quest’ottica importanti sono le novità che l’UCI ha introdotto per l’anno 2017 su quello che è la sicurezza in corsa, di seguito potrete leggere l’articolo tratto dalla gazzetta dello sport uscito qualche giorno fa.
articolo di Mattia Bazzoni
Regole stringenti e pene severe. L’Uci, la Federciclo internazionale, ha emanato nuove linee guida per la gestione del traffico in corsa. Una sorta di giro di vite che riguarda auto, motociclette e qualsiasi veicolo compreso tra l’inizio e la fine corsa, e che mira a salvaguardare la sicurezza dei ciclisti dopo i troppi incidenti degli ultimi anni. “Linee guida per la circolazione dei veicoli in gara” (Guidelines For Vehicle Circulation In The Race Convoy) è il documento di 38 pagine che, aiutandosi anche con diagrammi, illustra il comportamento che i mezzi devono tenere nei momenti più importanti di gara. Le direttive riguardano le fasi preparatorie, il traffico durante una corsa, misure speciali per le motociclette, accorgimenti in caso di incidenti e nelle cronometro.
NO TELEFONO E ALCOL — L’accento è posto sull’atteggiamento dei guidatori, che deve essere “rispettoso e prudente piuttosto che di eccessiva fiducia”. I piloti devono essere riposati, pronti ad evitare i pericoli, non possono utilizzare il telefonino (nemmeno con gli auricolari o altri sistemi integrati con la vettura o la moto) o avere schermi nella parte anteriore dell’abitacolo che trasmettano immagini. Oltre alla normale patente di guida, chi conduce un veicolo in gara deve avere la licenza Uci rilasciata dalla federazione nazionale e non può sgarrare con l’alcol: il tasso deve essere dello 0%. Lo stesso chiaramente per i narcotici: il test deve risultare negativo. Ogni auto, infine, non può trasportare più di quattro persone e deve essere sempre sintonizzata su Radio Corsa.
INCIDENTI — Il nuovo sistema di norme era stato annunciato dall’Uci in maggio, subito dopo l’incidente che aveva coinvolto il belga Stig Broeckx, investito da una moto al Giro del Belgio e tuttora ricoverato con danni cerebrali. Non è purtroppo l’unico episodio, in una scia di incidenti sempre più preoccupante che ha scatenato il dibattito negli ultimi anni. Al Fiandre 2015 un’auto dell’assistenza aveva urtato e fatto cadere il neozelandese Jesse Sergent (frattura alla clavicola, tre interventi e la decisione di lasciare il ciclismo lo scorso luglio a 28 anni), impatti con motociclette sono costati la vittoria nella Classica di San Sebastian 2015 a Greg Van Avermaet e potevano avere conseguenze ben peggiori per Peter Sagan e Sergio Paulinho alla Vuelta 2015. Lo sfortunato Broeckx era già stato steso da una moto alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne 2016, durante la Gand-Wevelgem il tragico quanto sfortunato incidente che è costato la vita al belga Antoine Demoitié.
SORPASSI — Altre istruzioni riguardano la posizione dei veicoli e le pericolose fasi di sorpasso dei corridori. Quest’ultimo in particolare è vietato nei 5 km prima di un traguardo volante, negli ultimi 2 km di salita, nei 2 km che precedono la zona di rifornimento, tra i -25 e i -20 km (gli ultimi concessi alle ammiraglie per rifornire i corridori), negli ultimi 10 km di corsa e in qualsiasi altra situazione annunciata via radio. Negli ultimi 5 km prima del traguardo, infine, non è concesso ai direttori sportivi di parlare con i ciclisti.
SANZIONI — Chi non rispetta il regolamento può incorrere in sanzioni che vanno dall’esclusione dalla gara a un anno si squalifica, con multe dai 200 fino ai 10.000 Franchi svizzeri. “Questa guida testimonia la nostra determinazione nell’affrontare un tema fondamentale, quello della sicurezza del nostro sport e dei nostri atleti” il commento di Brian Cookson, presidente dell’Uci. Il documento è stato sviluppato in collaborazione con l’associazione dei ciclisti professionisti (Cpa), l’Associazione internazionale dei gruppi di ciclisti professionisti (Aigcp) e l’Associazione internazionale degli organizzatori (Aiocc). Per Gianni Bugno, numero uno della Cpa: “Siamo orgogliosi di avere contribuito a introdurre queste direttive e continueremo a lavorare a questa guida insieme all’Uci”.